Tappa 8 - Casa del Larario di Achille

Graffita su una parete affrescata della casa del Larario di Achille un'iscrizione ricorda la vendita di vinacce avvenuta alle calende di giugno. La data fa pensare che si tratti di un prodotto essiccato, destinato forse all'alimentazione di animali.
Produzione e vendita
CIL IV 8022

Commento
L'iscrizione ricorda la vendita delle vinacce, ossia il residuo ottenuto dalla premitura dei grappoli d'uva per la preparazione del vino, avvenuta il 25 giugno.
Tali operazioni è verosimile siano avvenute in un podere posto nel contado, appartenente al proprietario della casa, la cui decorazione lo palesa come alquanto benestante.
La data in cui è avvenuta tale vendita, ben posteriore a quella abituale della vendemmia, lascia pensare che si tratti di vinacce fatte seccare, che venivano utilizzate per l'alimentazione di vari animali, secondo quanto testimoniatoci da Varrone e Columella (cfr. soprattutto Col., d. r. r. VI 3, 4).
Il processo di distillazione, che dà luogo alla produzione di superalcolici non era in ogni caso conosciuto nel mondo romano.
L'iscrizione mostra piuttosto l'interesse con cui ci si procurava introiti, anche se piccoli, dagli scarti della produzione, tesi ad ottimizzare i rendimenti derivanti dalle varie attività agricole.
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