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Pompei 12 tracce di vita intorno al denaro

Schede monete

Testa laureata di Giano; sopra, I

L'asse di L. Sulla

scheda
Busto drappeggiato di Diana a d., con arco e faretra sulla spalla; a d. GETA; a s. III VIR

Il denario di P.Crepusius

scheda
NERO CAESAR AVGVSTVS Testa laureata di Nerone a d.; c.p.

L'aureo di Nerone

scheda
NERO CAESAR AVGVSTVS Testa laureata di Nerone a d.; c.p.

L'aureo di Vespasiano

scheda

L'asse di L. Sulla

Testa laureata di Giano; sopra, I
Prua di nave a d.; sopra, L. SVL[A]; sotto IMPE; c.p.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI. Asse di L. Sulla, zecca al seguito di L. Sulla, 82 a.C. ©SBAN.

  • D/ Testa laureata di Giano; sopra, I
  • R/ Prua di nave a d.; sopra, L. SVL[A]; sotto IMPE; c.p.
  • Inv. 6942/107; g 20,21; mm 33; RRC n.368/1

L'articolato complesso situato lungo Via dell'Abbondanza, costituito da bottega, retrobottega e casa attigua, occupa l'angolo nord-orientale dell'insula ottava; i proprietari molto probabilmente furono L. Vetutius Placidus e la sua compagna Ascula, nomi riportati più volte sui graffiti della casa e, in particolare, quello di Vetutius, si trova ripetuto su numerosi programmi elettorali e su anfore vinarie rinvenute all'interno.
Il termopolio, uno dei più conservati e rappresentativi esercizi commerciali dedicati alla ristorazione molto diffusi lungo le arterie principali di Pompei, conserva, oltre all'edicola del larario con la rappresentazione di Mercurio, Dioniso e i serpenti, il banco di vendita con il piano superiore rivestito di scaglie e piastrelle di marmo policromo e completo dei dolia incastrati all'interno della struttura muraria. In uno di questi fu rinvenuto un interessantissimo ripostiglio composto da 1385 monete in bronzo, del valore complessivo pari a circa 585 sesterzi, forse l'incasso di più giorni di attività della bottega.
Sempre dallo stesso termopolio, oltre ad alcuni rinvenimenti sporadici venuti alla luce durante la prima fase dell'indagine archeologica del 1912 e ad altri recuperi effettuati in ambienti diversi della casa o del retrobottega, provengono altri piccoli interessanti gruppi di monete, sempre in bronzo, rinvenuti sia negli altri dolia che sul banco di vendita che, non essendo dissimili per entità da quelli recuperati in altre attività di ristoro dello stesso tipo, rappresentano molto probabilmente gli incassi giornalieri. Il cospicuo ripostiglio formato unicamente da moneta corrente (1385 esemplari) consente di fare alcune riflessioni, anche se parziali, sulla circolazione della valuta in bronzo a Pompei nel 79 d.C.: il nominale più adoperato risulta essere l'asse (il 63,3% del totale), le serie attestate da un numero maggiore di esemplari sono quelle di età flavia (47,59%), cronologicamente più vicine alla data dell'eruzione, seguono quelle emesse dai giulio-claudi (42,09%) e da quelle di Galba (7,58%), presenti comunque anche se in percentuale estremamente ridotta, sia le monete più antiche emesse da zecche greche (0,14%) che quelle repubblicane (1,59%).

Il denario di P. Crepusius

Busto drappeggiato di Diana a d., con arco e faretra sulla spalla; a d. GETA; a s. III VIR
Cinghiale a d. colpito da una lancia e attaccato da un cane; in esergo C. HOSIDI

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI. Denario in argento di P. Crepusius, Zecca di Roma, 68 a.C. ©SBAN.

  • D/ Busto drappeggiato di Diana a d., con arco e faretra sulla spalla; a d. GETA; a s. III VIR
  • R/ Cinghiale a d. colpito da una lancia e attaccato da un cane; in esergo C. HOSIDI
  • Inv. 1455504/20; g 2,95; mm 17; RRC n.407/2

Numerosi i ritrovamenti venuti alla luce durante le varie fasi dello scavo della casa del Menandro, avvenuto tra il 1926 e il 1932 sotto la guida di Amedeo Maiuri; estremamente interessanti quelli monetali recuperati in ambienti diversi della casa, il più significativo e famoso è il "tesoro" custodito nella cantina in una cassa di legno contenente il ricco servizio di argenteria (108 pezzi), composto da vasellame per bere (argentum potorium), da tavola (argentum escarium) e da toeletta (argentum balneare), numerosi e pregiati gioielli sia maschili che femminili che erano riposti in un cofanetto di legno con guarnizioni in osso, e il gruzzolo di monete (13 aurei e 33 denari d'argento) del valore complessivo di 1432 sesterzi.
In altri ambienti della casa si rinvennero i corpi di alcune vittime, in gran parte adulti, forse i servi che abitavano il quartiere rustico che stavano tentando di raggiungere il piano superiore per fuggire attraverso i tetti; accanto ad essi si recuperarono quattro gruzzoletti costituiti da poche monete, il loro modesto peculio. Un altro rinvenimento, invece, di particolare interesse è il gruzzolo composto da due aurei e novanta denari d'argento (equivalente a 560 sesterzi), forse custodito in una borsa di cuoio, recuperato in un cubicolo del quartiere servile accanto ai corpi di un adulto e di una giovanetta; il ritrovamento nell'ambiente di un sigillo bronzeo con il nome di Q. Poppeo Erote ha fatto ipotizzare che il gruzzolo appartenesse al procurator, l'amministratore dell'azienda domestica agricola e che gli occorresse per far fronte alle spese di gestione della casa e per i lavori di ristrutturazione in corso.

L'aureo di Nerone

NERO CAESAR AVGVSTVS Testa laureata di Nerone a d.; c.p.
AVGVSTVS AVGVSTA Nerone radiato e togato stante a s., con patera nella d. e scettro nella s., accanto l'imperatrice velata e drappeggiata stante a s. con patera nella d. e cornucopia nella d.; c.p.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI. Aureo di Nerone, zecca di Roma, 64-65 d.C. ©SBAN.

  • D/ NERO CAESAR AVGVSTVS Testa laureata di Nerone a d.; c.p.
  • R/ AVGVSTVS AVGVSTA Nerone radiato e togato stante a s., con patera nella d. e scettro nella s., accanto l'imperatrice velata e drappeggiata stante a s. con patera nella d. e cornucopia nella d.; c.p.
  • Inv. 161524 (57); g 7,35; mm 19; RIC I, p.153, n.44.

In prossimità della porta "di Sarno" (III,8) trovò la morte un individuo che cercava di allontanarsi dalla città dirigendosi verso Nocera; nella fuga egli aveva cercato di salvare il suo "tesoro": un cospicuo gruzzolo di monete (49 denari e 61 aurei; inv. 161468-161577), alcuni gioielli, un pregiato specchio con disco decorato a sbalzo con Amorini pescatori e quattro coppette d'argento dalla forma semplice ed elegante.

L'aureo di Vespasiano

NERO CAESAR AVGVSTVS Testa laureata di Nerone a d.; c.p.
AVGVSTVS AVGVSTA Nerone radiato e togato stante a s., con patera nella d. e scettro nella s., accanto l'imperatrice velata e drappeggiata stante a s. con patera nella d. e cornucopia nella d.; c.p.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI. Aureo di Vespasiano, zecca di Roma, 75-79 d.C. ©SBAN.

  • D/ IMP CAES VESPASIANVS AVG Testa laureata di Vespasiano a d.; c.p.
  • R/ AETERNITAS L'Aeternitas stante a s. regge con la d. la testa del Sole e con la s. la testa della Luna; a s. piccolo altare; c.p.
  • Inv. P.14273; g 7,35; mm.19; RIC II, pag.28, n.121a

Una benestante signora pompeiana, riccamente ingioiellata, tentava di fuggire portando con sé in una cassettina di legno e bronzo, il proprio patrimonio liquido: 40 aurei (inv. 14270-17309) e 175 denari d'argento (inv. 14312), ma trovò la morte insieme ad un altro adulto e a un bambino nel crollo del ballatoio della casa ubicata al n. 42 della Regio VI Insula 17. La donna indossava due anelli e una preziosa armilla d'oro massiccio del peso di g. 610 finemente decorata; in seguito a questo eccezionale ritrovamento la dimora venne denominata Casa del Bracciale d'oro.