Tappa 7 - Ostello dei Fabii

Nell'ostello dei Fabii, una delle diverse "liste della spesa" rinvenute a Pompei, elenca gli acquisti quotidiani di alimenti nell'arco di nove giorni. Da documenti come questo sappiamo che nella città i generi di prima necessità per la sopravvivenza, quali il pane, olio, vino, formaggio, pesce, carne, erano particolarmente economici e pertanto alla portata di tutti.
La lista della spesa
CIL IV 5380

Commento
L'iscrizione registra le piccole spese quotidiane effettuate da una persona che alloggiava nell'alberghetto effettuate nell'arco di nove giorni.
Si noterà l'estrema convenienza dei prezzi dei generi alimentari di prima necessità, quali pane, olio, vino, formaggio, salsiccia, pesce, carne, che assicuravano la sopravvivenza anche ai più disagiati, così come il ricorrere della voce pane per lo schiavetto, che appare quasi quale unico obbligo alimentare nei confronti di un servo.
Misteriosa rimane invece la figura del domatore, cui viene concesso un consistente tributo in vino, un giorno, e un pesce, un altro giorno.
Si noti infine come i costi sostenuti per i vari alimenti ondeggino, di giorno in giorno, verosimilmente in relazione alla quantità acquistata, anche se abbiamo visto, ad esempio per il vino, che i prezzi variavano anche in rapporto alla qualità.
Leggi ancora
Le "liste della spesa", che si sono rinvenute a Pompei in vari punti della città (ad es. CIL IV 4000, 4422, 5380, 8561 ecc.) lasciano chiaramente intendere come i costi relativi ai generi alimentari di base fossero assolutamente esigui, alla portata di tutti e probabilmente proprio a tal fine calmierati, sì da evitare situazioni di esasperazione o conflitti insanabili che facessero perdere il controllo della massa enorme dei meno abbienti in un'economia minore che aveva a punto di riferimento l'asse e il sesterzio.
Già per l'età repubblicana, le fonti storiche ci testimoniano le cifre folli che la classe magnatizia romana era in grado di spendere per l'acquisto di beni artistici, di immobili, o anche solo per l'organizzazione di una cena "luculliana" o per l'acquisto della triglia più grande che il mercato era in quel giorno in grado di offrire.
Questo era in rapporto diretto con le ricchezze altrettanto incredibili che da ogni parte del mondo affluivano a Roma, così che non deve meravigliare che Lucullo, ad esempio, spendeva per organizzare una cena l'equivalente di quello che sarebbe stato lo stipendio annuo di un grand-commis della burocrazia imperiale, pari circa a 100.000 sesterzi, ossia 400.000 assi.
Ubicazione del sito
Reg. IX Ins. 7 nr. 25

Visibilità
- Ostello dei Fabiinon accessibile
- Muro di un ambientenon accessibile
- Iscrizionedistaccata, in corso di restauro
Contenuti correlati

-
Sito ufficiale della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici Pompei Ercolano Stabia
-
Sito ufficiale del Museo Nazionale Archeologico di Napoli
-
Portale Numismatico dello Stato, le vetrine del Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
-
Portale Numismatico dello Stato, Notiziario n. 1-2013. Il Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
-
Portale Numismatico dello Stato, Notiziario n. 2-2013. Il Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
-
Portale Numismatico dello Stato, Notiziario n. 5-2014. La Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, Medagliere del Museo Nazionale di Napoli
