Page 38 - Guida Pompei 12 - Tracce di vita intorno al denaro
P. 38
Casa di Cecilio Giocondo
Mentre il papiro, notevolmente più costoso, veniva solitamente riservato per scritti letterari,
le tavolette cerate costituivano il mezzo più corrente di scrittura, impiegato in ciò per gli usi
più vari. Esse erano costituite da un supporto di legno ricoperto di cera entro cornice, che
veniva incisa con un apposito strumento appuntito, lo stilo, che aveva all’altro terminale una
parte piatta, ideale per poter cancellare il testo già scritto e reimpiegare la tavoletta.
Le tavolette, impiegate solitamente in gruppi di due o tre legate tra di loro, venivano richiuse
come pagine di libro e sigillate con il marchio o il nome di chi le scriveva a prova di auten
ticità, ove dovessero essere inviate come messaggio. Ove dovessero essere utilizzate come Tappa n. 6
rogiti la procedura era più complessa, prevedendo le firme di vari testimoni prima della
sigillatura. Tomba di Vestorio Prisco
Le tavolette cerate rinvenute nell’archivio di Cecilio Giocondo contenevano gli atti relativi ad
operazioni finanziarie effettuate tra il 52 e il 62 d.C. riguardanti la compravendita di beni
mobiliari ed immobiliari, di animali e di schiavi, e anche riscossione di fitti, prestiti garantiti
da merci, e l’esazione di tributi, effettuata, questa, per conto della colonia.
Un altro cospicuo archivio, riguardante la famiglia puteolana dei Sulpicii venne rinvenuto in
una costruzione posta all’esterno della città, in località Murecine, lungo il corso del Sarno.
fiG. 22 - naPoli, muSeo archeoloGico nazionale. Pittura con strumenti di scrittura (tavolette cerate, calamaio con
penna, rotolo di papiro). Da Pompei, Casa di Giulia Felice. Inv. 8598. © SSBAPES.
fiG. 23 - antiquarium di PomPei, dePoSiti. Tavoletta cerata. Inv. 14382 © SSBAPES.
38