Page 37 - Guida Pompei 12 - Tracce di vita intorno al denaro
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numerata habere
se dixsit M. Lucretius
Ler[us] ab L. Caecilio
Iucundo.
Act. Pompeis XI k. Febr.
Nerone Caesare
L. Antistio cos.
5
La somma di 38079 sesterzi venne data in obbligazione a Lucio
Cecilio Giocondo per la vendita all’incanto di Marco Lucrezio
Lero, essendo in essa compreso il 2% di aggio.
Marco Lucrezio Lero assentì di averla introitata da Lucio Cecilio
Giocondo.
Atto stipulato a Pompei il 22 gennaio sotto il consolato di Nerone
Cesare e di Lucio Antistio (55 d.C.).
COMMENTO
Le parti sopra riportate costituiscono le pagine due e tre di un trittico formato
da tre tavolette originariamente unite insieme, di cui le altre pagine risultano
o non scritte (p. 1 e 6), o non più leggibili (pp. 4-5). Le tavolette, che veniva
no chiuse con sigilli in ceralacca dopo essere state firmate dagli attori e dai
testimoni, costituivano prove documentali e hanno un valore simile a quello
dei nostri rogiti notarili. Il nostro Cecilio Giocondo, nella cui abitazione venne
trovato un archivio contenente un cospicuo numero di questi documenti, mostra
di essere una sorta di banchiere e intermediatore finanziario. In questo caso le
tavolette fungono da ricevuta data da Marco Lucrezio Lero a Lucio Cecilio Gio
condo per la vendita all’asta di suoi beni. La somma ricordata, costituita da
37.332 sesterzi, cui si aggiunge l’aggio pari alla cinquantesima parte di essa,
ossia 746,64 (arrotondati a 747) sesterzi, costituisce la somma più rilevante
delle transazioni economiche rinvenute nell’archivio di Cecilio Giocondo.
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