Page 43 - Guida Pompei 12 - Tracce di vita intorno al denaro
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COMMENTO


            L’iscrizione posta sul monumento funerario di Vestorio Prisco è un pregevole
            esempio dell’interazione che avveniva tra pubblico e privato nel tributo di
            onori a personaggi insigni. In questo caso la morte di un giovane magistrato,
            un edile, verosimilmente deceduto durante l’anno della sua carica viene pub­
            blicamente onorata dalla cittadinanza attraverso una delibera del consiglio
            civico con la concessione di un terreno pubblico e di una somma di duemila
            sesterzi per la celebrazione dei funerali. A spese della madre del defunto,
            ossia con soldi privati della famiglia, viene invece eretto il monumento fune ­
            bre, nel quale pregevoli dipinti ricordano il banchetto funerario celebrato in
            ricordo dell’edile.







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            La legge assegnava al demanio pubblico una fascia di cento piedi, circa 33 metri,
            tutto intorno all’esterno delle mura della città. È in questo spazio che si trovano di
            frequente i monumenti funerari dei personaggi che avevano ricevuto pubblici onori
            funebri, in quanto avevano rivestito cariche pubbliche o erano stati benemeriti della
            cittadinanza. In questo caso viene onorato un giovane magistrato, morto agli inizi
            della sua carriera politica. I magistrati venivano eletti annualmente e formavano
            un organo esecutivo collegiale costituito da due magistrati maggiori, i duoviri iure
            dicundo, sorta di sindaci, che avevano la rappresentanza ufficiale della città e am ­
            ministravano la giustizia civile, essendo quella penale riservata al pretore di Roma,
            e due magistrati minori, gli edili, appunto, sorta di assessori, che curavano la manu ­
            tenzione delle strade e degli edifici pubblici, l’annona e i servizi. Terminato l’anno
            di carica i magistrati rimanevano a vita membri del Consiglio Comunale, l’Ordo
            Decurionum, organo deliberativo, che rappresentava la continuità della vita politi ­
            ca cittadina. I duoviri eletti alla fine di ogni quinquennio ricevevano anche poteri
            censori, che permettevano loro di indagare sulla sussistenza dei requisiti di censo e
            moralità di tutti i decurioni.
            I cittadini titolari del diritto di voto eleggevano direttamente i membri dell’esecutivo,
            che ricevevano da ciò onori e prebende, oltre che lo status   di maggiorenti, ma che
            erano tenuti in cambio ad effettuare giuochi o opere pubbliche a proprie spese e a
            pagare nell’anno di carica tutte le spese per il funzionamento della macchina ammi ­
            nistrativa comunale.








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