Page 62 - Guida Pompei 12 - Tracce di vita intorno al denaro
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Casa del Menandro
In numerose abitazioni pompeiane sono stati recuperati, quasi sempre nell’atrio ma anche
nel tablino e nel peristilio, ripostigli monetali, più o meno cospicui, custoditi in arcae di legno
e bronzo, in armadi, in salvadanai o vasetti di terracotta.
Non sempre, tuttavia, come ci aspetteremmo, le case che per dimensioni, articolazione pla
nimetrica e apparato decorativo dovevano appartenere al ceto più elevato hanno restituito
rilevanti peculi; ciò trova giustificazione sia a causa della carente e disomogenea documen
tazione degli scavi più antichi ma soprattutto perché molti patrimoni liquidi erano stati portati
in salvo dai proprietari come dimostrano le casseforti trovate vuote in alcune ricche dimore, Tappa n. 10
come per esempio nella Casa del Fauno, nella Casa dei Vettii o nella Casa dell’Efebo.
La grande dimora detta del Menandro invece era disabitata al momento dell’eruzione, Officina di Granio Romano
essendo in corso lavori di ristrutturazione, pertanto i proprietari, appartenenti alla potente
famiglia dei Poppaei, avevano riposto in un ambiente della cantina in una cassa di legno il
“tesoro” di famiglia, lasciando all’amministratore dell’azienda domestica agricola il procu
rator Q. Poppeo Erote, che alloggiava nel quartiere rustico, il compito della gestione della
casa e di sopraintendere allo svolgimento dei lavori.
fiG. 38 - naPoli, muSeo archeoloGico nazionale. Coppa d’argento da Pompei, Casa del Menandro. Inv. 145506.
© SSBAPES.
fiG. 39 - naPoli, muSeo archeoloGico nazionale. Coppa d’argento da Pompei, Casa del Menandro. Inv. 145514.
© SSBAPES.
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