Page 21 - Guida Pompei 12 - Tracce di vita intorno al denaro
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            La somma vinta risulta veramente notevole, ove si consideri i prezzi correnti
            dei beni di prima necessità. Il gioco d’azzardo era effettuato essenzialmente
            con i dadi (tesserae), simili a quelli che ancora oggi vengono da noi utiliz­
            zati, o con gli astragali (tali), ricavati da ossa animali, che avevano invece
            di sei solo quattro facce. Essi venivano lanciati in numero di tre o anche di
            due, facendoli cadere da un bussolotto (fritillus) per evitare possibili mani ­
            polazioni. Ai dadi si perdevano fortune incredibili, come le fonti ricordano,
            sì che il gioco era fortemente limitato da disposizioni di legge, che peraltro
            dovevano rimanere nella pratica alquanto inosservate, se pure gli imperatori
            non si sottraevano al loro fascino. Sappiamo infatti che Augusto perse in una
            partita ventimila sesterzi e che Nerone ad ogni colpo di dado puntava non
            meno di quattrocento sesterzi.







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