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Il tesoro della Casa del Menandro. Cronaca di una scoperta

Pompei 12 tracce di vita intorno al denaro

Tappa 11 - Termopolio di Vetuzio Placido

TERMOPOLIO DI VETUZIO PLACIDO. L'ingresso. ©SSBAPES

La circolazione della valuta di bronzo a Pompei nel 79 d.C. è ben documentata da ritrovamenti come quello avvenuto nel Termopolio di Vetuzio Placido. All'interno della bottega posta lungo via dell'Abbondanza, fu ritrovato l'incasso dell'attività di ristorazione che lì si svolgeva: 1385 monete in bronzo pari a circa 585 sesterzi.

L'incasso della bottega

NAPOLI, MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO, MEDAGLIERE. Asse di L. Sulla, zecca al seguito di L. Sulla, 82 a.C. �SSBAPES

NAPOLI, MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO, MEDAGLIERE. Asse di L. Sulla, zecca al seguito di L. Sulla, 82 a.C. ©SBAN

D/ Testa laureata di Giano; sopra, I
R/ Prua di nave a d.; sopra, L. SVL[A]; sotto IMPE; c.p.
Inv. 6942/107; g 20,21; mm 33; RRC n. 368/1

Commento

L'articolato complesso situato lungo Via dell'Abbondanza, costituito da bottega, retrobottega e casa attigua, occupa l'angolo nord-orientale dell'insula ottava; i proprietari molto probabilmente furono L. Vetutius Placidus e la sua compagna Ascula, nomi riportati più volte sui graffiti della casa e, in particolare, quello di Vetutius, si trova ripetuto su numerosi programmi elettorali e su anfore vinarie rinvenute all'interno.

Il termopolio, uno dei più conservati e rappresentativi esercizi commerciali dedicati alla ristorazione molto diffusi lungo le arterie principali di Pompei, conserva, oltre all'edicola del larario con la rappresentazione di Mercurio, Dioniso e i serpenti, il banco di vendita con il piano superiore rivestito di scaglie e piastrelle di marmo policromo e completo dei dolia incastrati all'interno della struttura muraria. In uno di questi fu rinvenuto un interessantissimo ripostiglio composto da 1385 monete in bronzo, del valore complessivo pari a circa 585 sesterzi, forse l'incasso di più giorni di attività della bottega. Sempre dallo stesso termopolio, oltre ad alcuni rinvenimenti sporadici venuti alla luce durante la prima fase dell'indagine archeologica del 1912 e ad altri recuperi effettuati in ambienti diversi della casa o del retrobottega, provengono altri piccoli interessanti gruppi di monete, sempre in bronzo, rinvenuti sia negli altri dolia che sul banco di vendita che, non essendo dissimili per entità da quelli recuperati in altre attività di ristoro dello stesso tipo, rappresentano molto probabilmente gli incassi giornalieri.

Il cospicuo ripostiglio formato unicamente da moneta corrente (1385 esemplari) consente di fare alcune riflessioni, anche se parziali, sulla circolazione della valuta in bronzo a Pompei nel 79 d.C.: il nominale più adoperato risulta essere l'asse (il 63,3% del totale), le serie attestate da un numero maggiore di esemplari sono quelle di età flavia (47,59%), cronologicamente più vicine alla data dell'eruzione, seguono quelle emesse dai giulio-claudi (42,09%) e da quelle di Galba (7,58%), presenti comunque anche se in percentuale estremamente ridotta, sia le monete più antiche emesse da zecche greche (0,14%) che quelle repubblicane (1,59%).

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Lungo le arterie principali della cittadina vesuviana si affacciavano numerosi esercizi commerciali, in particolare molti locali destinati al pernottamento, gli hospitia, e alla ristorazione, le cauponae, alcune con un proprio piccolo vigneto per la produzione e la vendita del vino, e i thermopolia destinati alla vendita di cibi e bevande calde, una sorta di moderne osterie, dove, come ci indicano le fonti epigrafiche, per una misura di vino comune si pagava 1 asse, per una di vino di Falerno 4 assi e per un piatto di minestra di farina e farro 1 asse.

A Pompei, nella parte finora scavata, sono stati individuati 89 thermopolia, molti dei quali ubicati in prossimità dei luoghi pubblici molto frequentati (l'anfiteatro, i teatri, le palestre, le terme) o nelle vicinanze delle porte della città attraverso le quali giungevano coloro che abitavano nell'entroterra e nei centri vicini.

In queste strutture commerciali sono state recuperate in prevalenza monete in bronzo, essendo la valuta enea quella più utilizzata nelle attività a livello minuto e quotidiano e in particolare l'asse era il nominale più comunemente adoperato.

Ubicazione del sito
Regio I Ins. 8 nr. 8

Ubicazione

Visibilitá

  • Termopolio di Vetuzio Placidoaccessibile
  • Interno del termopolionon accessibile
  • MoneteMANN *

* Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Vedi la tappa su Street View

mappa di 'Termopolio di Vetuzio Placido'

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